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A Elena Cánovas e Teatro Yeses di Madrid il Premio Internazionale Gramsci per il Teatro in Carcere


[IT]


A ELENA CÁNOVAS E AL TEATRO YESES DI MADRID IL PREMIO INTERNAZIONALE GRAMSCI PER IL TEATRO IN CARCERE (settima edizione)


In chiusura del ventitreesimo convegno della Rivista Europea “Catarsi, Teatri delle diversità” (www.teatridellediversita.it, pubblicazione fondata all’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo nel 1996 e diretta da Vito Minoia, docente in discipline dell’Educazione e dello Spettacolo), è stato assegnato il Premio Internazionale Gramsci per il Teatro in Carcere. L’iniziativa, abbinata al convegno e promossa in collaborazione con l’Associazione Casa Natale Gramsci di Ales, l’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro, l’International Network Theatre in Prison – International Theatre Institute Partner (https://www.theatreinprison.org/), è giunta alla sua settima edizione avendo come giurati Giulio Baffi (Presidente della Associazione Nazionale dei Critici di Teatro), Valeria Ottolenghi (critico teatrale a Parma), Mariano Dolci (Maestro Burattinaio, già docente di Teatro di Animazione all’Università di Urbino). Il Premio è stato assegnato a Elena Cánovas e Teatro Yeses di Madrid. Così cita la motivazione: « Elena Cánovas, ispirata dai principi costituzionali sin dai primi studi in Servizio Sociale, entra a far parte dell’Amministrazione penitenziaria e poi si laurea in Criminologia alla Universidad Computense. Facendo leva su prime esperienze di teatro a scuola, crede fortemente nel potere trasformativo dell’arte, quindi decide di diplomarsi in regia e recitazione alla Real Escuela Superior de Arte Dramático di Madrid. Fonda nel 1985 la Compagnia del Teatro Yeses, costituita da attrici detenute e da attrici professioniste nel vecchio carcere femminile di Madrid, Yeserías. Da allora con la Compagnia ha messo in scena oltre 40 opere, trasferendo successivamente il lavoro nella prigione di Carabanchel Mujeres e attualmente nel centro penitenziario di Madrid I Mujeres ad Alcalá de Henares. Dopo i primi spettacoli ispirati a testi di autori noti come Peter Weiss, Eugêne Ionesco, Fernando Arrabal, Dario Fo (per citarne alcuni) si fa gradualmente strada una modalità drammaturgica propria che si riflette in originali ricerche collettive significative per indipendenza e libertà creativa. Nel saggio “Teatro Yeses: conscienza, volontà e coraggio”, Milagros Sánchez Arnosi, critica e studiosa del teatro contemporaneo spagnolo, riconosce la maturità artistica della Compagnia, riunendo un percorso di spettacoli che si sono distinti nel tempo: da La asamblea de las mujeres (da Aristofane) o La balada de la cárcel de Circe (da Omero) a elaborazioni originali curate come autrice dalla stessa Cánovas, tra le quali La Confesión, Una no gana para sustos, Rumbo a Guachafita o ancora Ahora que vamos deprisa, vamos a contar verdades. Quella del Teatro Yeses è un’esperienza che si è fatta forza, superando momenti difficili e tempi di rigide restrizioni e raggiungendo traguardi insperati come la professionalizzazione della Compagnia orientata dalle convinzioni e dalla lucidità di approccio della sua direttrice che ha scommesso sull'empatia femminile, qualità presente anche nell’ultimo lavoro artistico Descalzas (Scalze), dal testo di Julieta Soria dedicato alla Vita di Santa Teresa d’Avila, attualmente in scena nei circuiti teatrali ufficiali di Spagna. In una recente intervista rilasciata a una rivista spagnola prodotta da un’organizzazione indipendente a difesa della parità di genere e dei diritti umani per un numero monografico dedicato a “donne per la pace in tempo di guerra” Elena Cánovas ha dichiarato: “Il teatro dà alle donne il potere di non pensare alla prigione. Non solo imparano ad essere attrici ma ad acquisire fiducia in sé stesse, per orientare le loro vite, non più inutili”. ».

Il Premio Internazionale Gramsci per il Teatro in Carcere (VII edizione) abbinato alla Ventitreesima edizione del Convegno “I Teatri delle Diversità” è stato organizzato dalla Associazione Culturale Cittadina Universitaria Aenigma APS in collaborazione con Associazione Casa Natale Gramsci di Ales, Associazione Nazionale Critici di Teatro, International Network Theatre in Prison – ITI Unesco Partner nell’ambito del Progetto “Ombre, Tracce, Evanescenze XXVI” con la compartecipazione di Consiglio Regionale Assemblea legislativa delle Marche, Ministero della Cultura e con il patrocinio di Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, Ministero della Giustizia, Associazione Nazionale Critici di Teatro


Associazione Culturale Cittadina Universitaria Aenigma APS Editrice della Rivista Europea “Catarsi, Teatri delle Diversità” Via Peschiera, 30 – 61030 Cartoceto (PU) https://www.teatroaenigma.it/ e https://www.teatridellediversita.it/


[EN]


GRAMSCI INTERNATIONAL PRIZE FOR THEATRE IN PRISON (7th edition) TO ELENA CÁNOVAS AND THE YESES THEATRE COMPANY


Since her early training in civil service, Elena Cánovas has been inspired by fundamental social principles. She became part of the prison administration and then graduated in criminology from the Universidad Computense. Drawing on her early theater experiences at school, she believes deeply in the transformative power of art, which led her to get her diploma in directing and acting from the Real Escuela Superior de Arte Dramático in Madrid. In 1985, she founded the Yeses Theatre Company, whose members are both inmate actresses and professional actresses, in the former women's prison in Madrid, Yeserías. Since then, her company has put on more than 40 plays, and then transferred the project first to the prison of Carabanchel Mujeres and now to the Madrid I Mujeres penitentiary in Alcalá de Henares.

After its first plays based on scripts by well-known playwrights such as Peter Weiss, Eugène Ionesco, Fernando Arrabal, and Dario Fo (to name a few), the company gradually developed its own approach to dramaturgy, reflected in its collective work marked by its independence and creative freedom. In the publication “Yeses Theatre: Awareness, Will and Courage,” Milagros Sánchez Arnosi, a critic and scholar of contemporary Spanish theatre, recognizes the Company's artistic maturity developed in a series of plays that have distinguished it over time, including La asamblea de las mujeres (based on Aristophanes), La balada de la cárcel de Circe (based on Homer) and original works written by Cánovas herself, including La Confesión, Una no gana para sustos, Rumbo a Guachafita, or Ahora que vamos deprisa, vamos a contar verdades.

The Yeses Theatre experience has gained strength, overcoming difficult periods and inflexible time limitations to achieve goals beyond expectations, such as the professionalization of the company. Yeses is guided by the deeply held beliefs and clear vision of its director who has put her faith in women's empathy. This quality is on display in its most recent production Descalzas (Barefoot), based on the script by Julieta Soria about the life of Saint Teresa of Avila, which is still being staged in Spain's official theatrical circuits. Elena Cánovas gave an interview last November to a Spanish magazine, published by an independent organization for gender equality and human rights, in a monographic issue about “women for peace in times of war.” In her words: “Theatre gives women the power not to think about prison. They not only learn to be actresses but gain self-confidence to give their lives direction and make them useful again.”


I TEATRI DELLE DIVERSITÀ (Theatres of Diversities) 23rd edition of the International Conference of the European Review “Catarsi-Teatri delle Diversità” / “Catarsi-Teatri delle Diversità” European Magazine in collaboration with Casa Natale Gramsci Association in Ales, Italian Association of Theatre Critics, International Network Theater in Prison (ITI-Unesco Partner)


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