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Riconoscimenti

Al Teatro Aenigma viene attribuito il 30 agosto 2006 il Premio Nazionale “Franco Enriquez” per l’impegno sociale con la seguente motivazione:

“Nella ventennale attività di questo gruppo, nato in Urbino, e particolarmente attento ai filoni del teatro di ricerca e del sociale, fanno spicco le iniziative svolte nel carcere, specialmente a Villa     Fastiggi di Pesaro, sin dal 2002 (ma anche ad Ancona e a Macerata Feltria). Accanto ad un meritorio approfondimento didattico e culturale, Minoia e i collaboratori del Teatro Aenigma, tra i quali in primo piano Mariano Dolci, maestro burattinaio, hanno sperimentato quest’anno una nuova forma di coinvolgimento: non solo detenuti attori e detenuti spettatori ma anche interazione con i ragazzi dell’Istituto Comprensivo Galilei di Pesaro che esercitandosi sullo stesso testo e autore (Ubu Roi di Alfred Jarry) sono stati ammessi a portare nella Casa Circondariale la loro sperimentazione , in un felice intreccio creativo”.

L’11 giugno 2007 al Piccolo Teatro di Milano è stato assegnato a Vito Minoia il Premio Nazionale della Critica Teatrale per il contributo dato allo sviluppo del Teatro Sociale in Italia con la seguente significativa motivazione:

“L’impegno profuso da Vito Minoia in quasi due decenni di lavoro ha determinato un salto di qualità nella riflessione e nella pratica del teatro sociale o, per usare il titolo della rivista di cui è condirettore, dei teatri delle diversità. Lo studioso e teatrante pugliese, urbinate di formazione ed elezione, è il perno di un progetto articolato, esaustivo, che sposa la riflessione teorica con l’azione pratica, il libro con la scena, la sperimentazione con la produzione, il confronto e la divulgazione. È un approccio di esemplare rigore, raro nel nostro paese, che si sostanzia nella correlazione fra l’attività ventennale del Teatro Aenigma, di cui Minoia è direttore, la decennale rivista “Teatri delle diversità”, l’insegnamento di Teatro di animazione presso la Facoltà di Scienze della formazione all’Università di Urbino, la cura e organizzazione del festival “Le visioni del cambiamento” e di un ciclo di convegni internazionali fra cui l’ultimo, intitolato “Teatro, poesia, diversità”. Il lavoro di Minoia - che è anche vicepresidente dell’Associazione Internazionale Teatro in Università - contribuisce in modo decisivo a sottrarre il teatro delle diversità alla pura prassi, aiuta a fissare criteri e punti d’incontro, solleva questioni e dà un riferimento culturale e un respiro internazionale a un settore prezioso e socialmente rilevante, ma a costante rischio di dispersione, strumentalizzazione, dilettantismo”.

Il 22 gennaio 2011 viene assegnato a Vito Minoia ad Ales (Oristano) il Premio Nazionale Letterario Gramsci promosso dalla “Associazione casa natale Gramsci” per la sezione “letteratura in lingua italiana” per il testo “Lettere dal carcere”, ispirato all’opera omonima dell’intelletuale sardo, frutto di una drammaturgia collettiva con il coinvolgimento di detenute e detenuti della Compagnia "Lo Spacco" nella Casa Circondariale di Pesaro (Laboratorio "La Comunicazione teatrale a cura del Teatro Aenigma). “ Un testo vitale ed organico che suggerisce, di fatto, all’associazione, la possibilità di aprire il premio dalla prossima edizione ad una sezione drammaturgica ” cita la motivazione espressa dalla giuria del Premio.

Il 15 marzo 2021 l'Università degli Studi di Macerata assegna al Teatro Aenigma per le attività condotte presso il Centro Socio Educativo Riabilitativo "Margherita" di Casinina di Auditore e per la edizione della Rivista Europea "Catarsi, Teatri delle diversità" il Premio Internazionale "Inclusione 3.0" con la seguente motivazione: "Il Teatro Universitario Aenigma, con oltre 25 anni di attività di teatro educativo inclusivo, si è distinto anche a livello internazionale per le numerose iniziative volte all’integrazione sociale di persone con disabilità.  Ha permesso di promuovere significative esperienze interpersonali tra studenti con e senza disabilità ed ha permesso di mettere in scena le singole diversità realizzando così il profondo significato pedagogico e inclusivo del teatro".

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