VOCI DENTRO : primo spettacolo al femminile nella Casa Cirondariale di Pesaro
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Con Franca Rame
Per la prima volta è andata in scena una compagnia teatrale interamente
costituita da donne della sezione femminile della Casa Circondariale di Pesaro
Il 17 dicembre 2025 presso la Sala teatrale dell’Istituto penitenziario si è tenuta la prima assoluta dello spettacolo “Voci Dentro” con la regia di Vito Minoia
Per questa prima rappresentazione presso il Teatro di Strada Fontesecco 88 lo spettacolo ha avuto come pubblico detenuti e detenute della Casa Circondariale di Villa Fastiggi, con il forte desiderio di costruire un ponte tra il “Dentro” e il “Fuori”, uno dei massimi obiettivi del teatro in carcere, che a Pesaro conferma la sua grande tradizione ed il suo essere punto di riferimento internazionale.
Era il 27 marzo 2024, quando in occasione della 62a Giornata Mondiale del Teatro promossa dall’International Theatre Institute dell’UNESCO, Vito Minoia, Direttore artistico del Teatro Universitario Aenigma all’Ateneo di Urbino Carlo Bo e Coordinatore dell’International Network Theatre in Prison, organizza a Pesaro l’incontro di apertura della Undicesima Giornata Nazionale del Teatro in Carcere con il Patrocinio del Ministero della Giustizia, accogliendo insieme ad Annalisa Gasparro, Direttore della Casa Circondariale, Mattea Fo (Presidente) e Stefano Bertea (Responsabile Progetti) della Fondazione Dario Fo e Franca Rame, i quali donano alle due biblioteche dell’Istituto una edizione dell’intera produzione delle opere di Franca Rame. Obiettivo, aiutare le detenute, destinatarie prime della proposta del Teatro Aenigma ad avviare un approfondito studio e ricerca scenica sulla figura della grande artista che ha condiviso con Dario Fo, suo compagno di vita, il Premio Nobel per la Letteratura nel 1997.
Con “Voci Dentro” si è chiuso quindi un primo ciclo creativo che ha coinvolto negli ultimi mesi un gruppo di 12 detenute, insieme ad altrettante studentesse e partecipanti ai laboratori che il Teatro Aenigma cura all’Università di Urbino Carlo Bo. Uno spettacolo tutto al femminile con la partecipazione anche di due attori, al servizio delle idee creative di chi ha riscoperto potenzialità espressive e voglia di veicolare un pensiero, quello della tutela dei diritti delle donne, attraverso non solo le incisive e ironiche visioni di Franca Rame, ma anche producendo scritti, poesie, testimonianze, disegni, canzoni e scene originali, nella più autentica tradizione del teatro sociale e delle arti partecipative dei nostri tempi.
Un “Risveglio civile afferma Vito Minoia – che ha il suo leitmotiv drammaturgico nella intuizione creativa di una delle attrici, mettendo in luce poi collettivamente quel vissuto, comune a ogni donna, fatto di disperazioni – cadute e rinascite”.
“Le donne non devono chiedere il permesso di essere libere: la libertà è un diritto, non un privilegio”: sono parole di Franca Rame che convivono nello spettacolo insieme a testi poetici delle partecipanti, come “Ho paura per le donne che sono stuprate, abusate, o che hanno subito violenza sessuale con l’incesto, che sono proprietà, che non sono più amate”. Importante anche il lavoro di scrittura poetica stimolato da Alberto Ramundo, scrittore e poeta della Associazione Officina, che ha collaborato alla riuscita dell’evento.
“Investire in teatro e cultura in carcere equivale in chiave socioeducativa a investire in formazione, evoluzione del linguaggio, tutela dei diritti di tutti e di ciascuno, valorizzazione delle buone prassi” ricorda Vito Minoia che dal 12 al 15 Novembre scorsi ha co-diretto il Progetto “Le Città Visibili”, XI edizione della Rassegna Nazionale “Destini Incrociati” tenutasi a Firenze, Livorno, Lastra a Signa a cura del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere fondato nel 2011 e che oggi riunisce 58 aderenti da 14 regioni italiane.
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Immagini:
1) Locandina di promozione dell’evento
2) Franca Rame
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