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Viaggio a Shanghai per Vito Minoia, ospite dell’Unesco


In occasione dell’International Theatre Institute Partner Organization Meeting

Viaggio a Shanghai per Vito Minoia, ospite dell’Unesco

Per la International University Theatre Association e per il nuovo International Network Theatre in Prison.

Un doppio intervento attende Vito Minoia (studioso di Pedagogia del Teatro e direttore del Teatro Universitario Aenigma all’università di Urbino Carlo Bo) nelle giornate che vanno dal 18 al 20 novembre a Shanghai, in Cina.

Minoia, Presidente dell’Associazione Mondiale del Teatro Universitario illustrerà il lavoro svolto dalla Associazione che riunisce le esperienze di teatro in oltre cinquanta Paesi di Cinque continenti, fondata nel 1994 all’Università di Liegi in Belgio e che sta organizzando a Manila (Filippine) per il prossimo mese di Agosto (dal 24 al 31) il XIII Congresso Mondiale con il titolo “The University Theatre as Social and Cultural Agent”. Proprio a Shanghai sarà presentato ufficialmente l’evento davanti ai delegati dell’Istituto Internazionale del Teatro dell’Unesco e grazie alla partecipazione di Arsenio Lizaso, Vicepresidente IUTA e Presidente del Centro Culturale Nazionale delle Filippine.

Altro traguardo storicamente rilevante riguarda il secondo intervento del Prof. Minoia, che per la prima volta, come Coordinatore del nuovo Network Internazionale di Teatro in Carcere (INTiP), rappresenterà l’identità e la voce di chi, con grande dignità, sta sviluppando in diversi contesti internazionali, un lavoro artistico con profonde radici etiche e significative manifestazioni estetiche. Alla luce della buona pratica del Coordinamento italiano di Teatro in Carcere (CNTiC), che oggi riunisce oltre 50 esperienze da 15 Regioni differenti, a Marzo scorso una delegazione dell’Istituto Internazionale del Teatro dell’Unesco diretta dal suo Direttore Generale Tobias Biancone, ha celebrato la Giornata Mondiale del Teatro non presso il proprio quartiere generale di Parigi ma nell’istituto penitenziario di Pesaro, sostenendo con grande rispetto gli operatori teatrali, i detenuti e gli operatori penitenziari che con impegno educativo rendono possibili esperienze uniche e fortemente positive anche per l’impatto sociale che ne deriva (i più recenti studi rivelano un abbattimento della recidiva dal 70 al 7% per chi pratica con impegno l’arte scenica in carcere).

Da qui la nascita ed il riconoscimento istituzionale del nuovo Network che ha avuto il suo avvio grazie ai lavori del XX Convegno promosso dalla Rivista europea “Catarsi, teatri delle diversità” (e dalla nuova Rivista di Educazione e Formazione “CERCARE, carcere anagramma di”) a Urbania dall’1 al 3 novembre 2019 “Emanciparsi dalla subalternità: Teatro, Sport e Letteratura in Carcere”.

Esponenti da Italia, Stati Uniti, Grecia, Polonia, Cile, Argentina, Giappone, Olanda, Libano, Spagna, Francia dopo Urbania sono pronti a relazionarsi, a migliorare le proprie pratiche attraverso nuove vive relazioni istituzionali e a promuovere ulteriormente questa forma espressiva anche in Regioni del mondo che non l’hanno ancora sperimentata, come forma di liberazione attraverso una rigenerata consapevolezza del sé individuale e sociale

(appena varato il sito “Theatreinprison” - link, per ora:

https://teatroaenigma.wixsite.com/theatreinprison).

Dopo il “Premio Internazionale Gramsci per il Teatro in Carcere” attribuito a Michelina Capato (E.s.t.i.a. Teatro presso il carcere di Bollate a Milano) il 3 novembre a Urbania, ancora un Premio a cura della Associazione Nazionale dei Critici di Teatro (ANCT) insieme alla Rivista Europea “Catarsi, Teatri delle diversità” il 16 novembre 2019 al Teatro “Magnolfi” di Prato riconosce il lavoro di Ludovica Andò e Compagnia AdDentro che recentemente hanno contribuito alla realizzazione del film “Fortezza” ispirato al “Deserto dei Tartari” di Dino Buzzati con i detenuti del carcere di Civitavecchia.

L’Istituto Internazionale del Teatro dell’Unesco ha organizzato il Meeting di Shanghai per consentire alle 22 organizzazioni Partners delle Arti Performative nel mondo (Teatro, Danza, Musica, Opera ed altre espressioni dello spettacolo dal vivo) di approfondire una conoscenza reciproca e promuovere nuove relazioni e progetti condivisi, in attesa di dar vita al nuovo progetto dell’ “ITI / UNESCO World Performing Arts Capital”.

Concludiamo con la significativa suggestione di Francesca Merloni (Goodwill Ambassador for Creative Cities dell’Unesco), alla luce delle più recenti iniziative internazionali originatesi in Italia e che coniugano in una chiave pedagogica il Teatro Universitario e il Teatro in Carcere: “Progetti di parola e opera, là dove il suono è più intenso … e la parola, che si fa più forte nei palcoscenici dell'esistenza, ci costringe a osservarci da dentro”.

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