Dal 13 al 15 dicembre la V edizione della Rassegna Nazionale Teatro in Carcere DESTINI INCROCIATI, a
Dal 13 al 15 dicembre si terrà a Firenze e Lastra a Signa la Quinta edizione della Rassegna Nazionale di Teatro in Carcere “Destini incrociati”.
La Rassegna si inquadra nell’ambito del Progetto Nazionale di Teatro in Carcere DESTINI INCROCIATI, triennio 2018-2020 con il contributo del Ministero dei Beni e Attività Culturali, Direzione Generale Spettacolo.
Il progetto è promosso in Rete da 22 organismi aderenti al Coordinamento Nazionale di Teatro in Carcere (organismo che conta oltre 50 aderenti in 15 Regioni italiane), avendo come soggetto capofila l’Associazione Teatro Aenigma.
DESTINI INCROCIATI si svolge in collaborazione con il Ministero della Giustizia, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, (in continuità con le finalità del Protocollo d’Intesa per la Promozione del Teatro in Carcere sottoscritto con il DAP e L’Università RomaTre in data 24 marzo 2016 e con l’Appendice operativa al Protocollo d’Intesa sottoscritta con il DAP, il DGMC e l’Università RomaTre in data 17 novembre 2017).
Anche per la quinta edizione della rassegna, così come accaduto nelle precedenti (Firenze 2012, Pesaro 2015, Genova 2016, Roma 2017), agli spettacoli, frutto di laboratori produttivi realizzati con detenuti, si alterneranno conferenze, mostre, dimostrazioni di lavoro. Verrà in questo modo restituito un panorama ampio delle nuove esperienze drammaturgiche sperimentate da registi e autori professionisti che da anni lavorano sul campo con detenute e detenuti, spesso direttamente coinvolti anche nel processo di scrittura e allestimento.
Infatti, la Rassegna nella tre giorni, ospiterà spettacoli, conferenze, proiezioni, video laboratori ed una sezione particolare dedicata al Teatro attuato a favore del settore penale minorile.
Saranno ospitati 5 o 6 allestimenti frutto di laboratori produttivi realizzati all’interno di altrettanti istituti italiani.
Sarà inoltre allestita una sezione interamente dedicata alla proiezione di video, selezionati e scelti dalla direzione artistica dell’intera Rassegna composta da Ivana Conte, Vito Minoia, Valeria Ottolenghi, Gianfranco Pedullà. L’audiovisivo è uno strumento indispensabile per documentare le esperienze di teatro in carcere, in grado di restituire la ricchezza, l’articolazione e la diffusione ormai capillare di questo importante settore del teatro italiano, che ha evidenti ricadute sulla funzione di riabilitazione che il carcere deve istituzionalmente sviluppare.
Saranno organizzati laboratori di accompagnamento alla visione degli spettacoli destinati ai detenuti e agli spettatori della Rassegna, curati da Agita (associazione nazionale e agenzia formativa) e quelli di critica teatrale, in collaborazione con l’ANCT (Associazione Nazionale dei Critici di Teatro).
Infine la rassegna ospiterà sezioni di studio, convegni e conferenze.
«La diversità di queste esperienze rispetto al teatro istituzionalizzato - spiega il Presidente del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere Vito Minoia - non appare come una moda teatrale, ma come una condizione genetica che ci consente di delineare un ambito di lavoro teatrale, con una forte connotazione artistica e al tempo stesso educativa e inclusiva, una zona pratica della scena contemporanea ricca di implicazioni sociali e civili. Tra gli altri spicca il dato della sensibile diminuzione della recidiva in chi fa teatro in carcere: si riduce dal 65 al 6%».
Per informazioni più approfondite:
CNTiC - Il Segretario David Aguzzi – e.mail: teatrocarcereitalia@libero.it , www.teatrocarcere.it
Si allega: